Taking care
editorial illustrationClient: Futura newsletter #312 - corriere.it
Theme: short story by Franco Brogi Taviani
AD: Andrea Federica de Cesco
Year: 2024
︎︎︎ read issue
For the Futura newsletter #368 “We are numbers in the sea” I was asked to illustrate the short story written by author Franco Brogi Taviani.
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“Finita la guerra, racconta, il babbo voleva tornare a casa: aveva diritto al congedo, ma il maresciallo si rifiutava di firmarglielo, di farlo partire. Il maresciallo voleva che il babbo restituisse alla fureria il cappotto della divisa. Ma babbo diceva di no e il maresciallo tutte le mattine lo rimandava indietro senza avergli concesso il congedo. E il babbo ogni giorno tornava a reclamare il suo congedo e quello ogni giorno gli chiedeva il cappotto e babbo si rifiutava e quello gli diceva no, no e no.
Finché un giorno babbo incrocia per strada il colonnello e allora prende tutto il suo coraggio, gli si para davanti, scatta nel più marziale dei saluti, riuscendo a far sbattere ciò che restava dei suoi tacchi usurati e gli dice che sa benissimo che è un atto di grave indisciplina per un soldato semplice fermare un superiore per strada e permettersi di rivolgergli la parola, ma il fatto era grave e racconta del maresciallo che non gli vuol firmare il congedo se non gli restituisce il cappotto.“
“Finita la guerra, racconta, il babbo voleva tornare a casa: aveva diritto al congedo, ma il maresciallo si rifiutava di firmarglielo, di farlo partire. Il maresciallo voleva che il babbo restituisse alla fureria il cappotto della divisa. Ma babbo diceva di no e il maresciallo tutte le mattine lo rimandava indietro senza avergli concesso il congedo. E il babbo ogni giorno tornava a reclamare il suo congedo e quello ogni giorno gli chiedeva il cappotto e babbo si rifiutava e quello gli diceva no, no e no.
Finché un giorno babbo incrocia per strada il colonnello e allora prende tutto il suo coraggio, gli si para davanti, scatta nel più marziale dei saluti, riuscendo a far sbattere ciò che restava dei suoi tacchi usurati e gli dice che sa benissimo che è un atto di grave indisciplina per un soldato semplice fermare un superiore per strada e permettersi di rivolgergli la parola, ma il fatto era grave e racconta del maresciallo che non gli vuol firmare il congedo se non gli restituisce il cappotto.“
